Recito dunque so(gn)o / saggio / ENC 2009 / Pag. 352
di Emilio Pozzi e Vito Minoia
Fotografie di Maurizio Buscarino
Recito dunque so(g)no
TITOLO: Recito, dunque so(g)no. Teatro e carcere 2009
AUTORI: AA.VV.
CURATORI: Emilio Pozzi e Vito Minoia, con una sezione fotografica di Maurizio Buscarino
DESCRIZIONE:
Fare il punto, o almeno avviare un bilancio provvisorio, a conclusione del primo decennio di un nuovo secolo, sul rapporto fra teatro e carcere. Questo il proposito degli autori, Emilio Pozzi e Vito Minoia, mettendo al centro della ricognizione, le informazioni e i pareri –raccolti attraverso un articolato questionario- a una trentina di operatori qualificati o di recente esperienza, che svolgono in tante Regioni italiane il loro lavoro teso a collaborare anche alla rieducazione e al reinserimento. Se questo è il fulcro del volume, le sezioni nelle quali si articola costituiscono, quasi in un gioco di dentro e fuori, con rimandi e approfondimenti a momenti concreti di storia e a personaggi (Genet, Beckett, Eduardo, Pinter), che costituiscono su altri, punti di riferimento della letteratura teatrale nel e sul carcere.
Il volume si snoda in sezioni, un itinerario con diverse valenze: dall’immaginario letterario all’analisi del perché e del come si scrive in cella- tema analizzato approfonditamente da Duccio Demetrio, con integrazioni sulla scrittura teatrale, e con riflessioni di David Aguzzi, Gianni Tibaldi, Vico Faggi, e Luigi Manconi. E a seguire gli aspetti psicologici , istituzionali e di attuazione visti da docenti, magistrati, dirigenti dell’amministrazione penitenziaria e dei settori sociali di una Regione esemplare (la Toscana).
Una sezione molto variegata comprende testimonianze, quasi tutte scritte appositamente, di personalità del Teatro (attori e registi tra i quali Judith Malina, Lella Costa, Giulia Lazzarini, Umberto Ceriani, Leo Gullotta, Fausto Russo Alesi, Moni Ovadia, Gianfranco de Bosio) sulle ‘emozioni’ collegate ai propri provvisori ‘ingressi in carcere’ e di detenuti e detenute che rivelano l’essenza del loro incontro con i valori del teatro.
Un ‘altra sezione propone tre esperienze internazionali: in USA, in Brasile e in Europa. Variazioni nelle diversità.
Il volume è dedicato a Claudio Meldolesi.
NOTE SUI CURATORI:
Emilio Pozzi. Milano (1927-2010). Ha insegnato Storia del teatro e dello spettacolo alla Facoltà di sociologia dell’Università di Urbino. Tra i volumi pubblicati Sociologia dello spettacolo teatrale (con Bernardo Valli) e biografie di Paolo Grassi e Eduardo De Filippo. Ha lavorato in Rai (a Milano, Roma e Torino) per la radio e la Tv, fino al 1992. E’ stato direttore responsabile della rivista “Teatri delle diversità”.
Vito Minoia. Nasce a Lecce nel 1964. Insegna Teatro di animazione alla Facoltà di scienze della formazione dell’Università di Urbino. Si interessa allo studio dei rapporti tra teatro ed educazione e sviluppa ricerche teatrali nella scuola e nei territori del carcere, dell’handicap, del disagio psichico. Autore e regista, ha fondato nel 1990 il Teatro Aenigma. Tra i volumi pubblicati Se all’università si sperimenta il teatro, Di alcuni teatri delle diversità (con Emilio Pozzi).Dirige la rivista “Teatri delle diversità”.
Maurizio Buscarino. Nasce a Bergamo.Ha percorso come fotografo il “territorio”del teatro, da quello europeo a quello americano e orientale.La sua opera documenta gli ultimi decenni del 900 e, insieme, è una tenace rappresentazione della sua visione del mondo. Nel suo Popolo del teatro ogni “figura” è protagonista, collocata in un paesaggio umano costellato dai grandi dell’ultimo Novecento, insieme alle figure degli sconosciuti, degli artisti di strada o di palcoscenico, dei carcerati-attori, tutti segnati da una “comune appartenenza”, la coscienza del rischio quotidiano dell’entrata in scena, per annunciare la propria scomparsa. Curatore di mostre anche all’estero e di numerosi libri.